statistiche web Storia – Oasi Riofreddo

Storia

piantina-a-coloriL’OASI RIOFREDDO è un centro polifunzionale nuovo e mai utilizzato. In passato azienda di itticoltura, è oggi un’attività turistico-ristorativa e sportiva con proprio marchio di impresa registrato, composta da cinque immobili: un ristorante pronto per esser messo in funzione, una palestra attrezzata, un deposito con accesso indipendente, un capanno adibito ad area di sosta e cambio dei pescatori, e un rudere in pietra probabile antico romito dei monaci della Certosa di Padula. A completare la struttura, un laghetto rinaturalizzato di circa 2.000 m² alimentato dal ruscello Riofreddo che costeggia l’intero complesso, e un campo di calcetto in erba naturale.

La superficie fondiaria che interessa l’Oasi è di circa 30.000 m², comprendendo alcuni fabbricati per un totale di 2625 m³. Con la realizzazione del progetto e la sua riconversione dal precedente uso, è stata prevista la destinazione ad uso commerciale di 295 m², oltre a 83 m² di parte abitativa, 34 m² di settore direzionale e 448 m² di superficie artigianale e servizi. La superficie netta in progetto, per le attività previste nell’Oasi, ammonta a 861 m². Mentre gli standard urbanistici prevedono una superficie di verde pubblico di 365 m², aumentata di 315 m² per parcheggi (in ottemperanza alla Legge Tognoli).

laghetto-gallery-storiaNegli anni Ottanta, nel sito in cui confluiscono il ruscello Riofreddo, il fiume Peglio e il corso finale del fiume Calore, sorse per volontà di alcuni imprenditori locali di Buonabitacolo, un’azienda di itticoltura con allevamento di avannotti, crescita di trote e successiva vendita delle stesse nel mercato locale. L’intera area è stata rilevata nel 2004 dalla MEDIATELECOM, società cooperativa editrice di Radio Alfa, la prima radio locale salernitana come numero di ascoltatori, rendendo l’Oasi un ramo aziendale ma con una propria identità ed autonomia gestionale. La Mediatelecom ha quindi da allora intrapreso una mirata e specifica azione di recupero ambientale e di valorizzazione delle peculiarità naturalistiche presenti, a partire dalla eliminazione delle vasche di allevamento delle trote in cemento armato ed altre opere connesse, ripristinando il funzionamento idrico che precedentemente caratterizzava l’attività di itticoltura.

Numerose piantumazioni autoctone ed opere di rinverdimento dei pendii hanno ridonato un aspetto paesaggistico notevole all’area, mirando soprattutto alla valorizzazione dell’elemento chiave dell’Oasi, il laghetto naturalizzato, provvisto di doppio anello pedonale perimetrale in brecciolino, per godere della vista e degli spazi dello specchio d’acqua lacustre. La riqualificazione ambientale dell’area dell’Oasi ha quindi una specifica funzionalità data dall’inserimento in un ambiente naturale e pittoresco, in cui il paesaggio fluviale del Riofreddo, del Peglio e del Calore, si confonde con i rilievi collinari e la vegetazione ripariale. La fauna di terra e d’acqua, benefica di un habitat caratteristico e di pregio. Lo stesso laghetto preserva varietà ittiche ed offre riparo ad anfibi e uccelli tipici dell’area ricompresa nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.